Nel triennio 1992-1994, Mani Pulite portò in Italia il miraggio di una rivoluzione, morale ancor prima che sociale. Su quelle indagini giudiziarie si proiettarono, troppo frettolosamente e ingenuamente, i desideri (anche, se non soprattutto, individuali) di riscatto. Ma il 1992 fu anche contrappuntato dai due omicidi dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino; quei due avvenimenti, così imprevedibili e vasti nella loro tragicità, fu come se non vanificassero bensì spostassero più in là, in un punto ineffabile, il miraggio.
In questo clima di angosciosa euforia è ambientato Era solo una promessa, romanzo di Fausto Vitaliano uscito per Laurana Editore nel 2012. Sempre con Laurana, Vitaliano pubblicherà due anni dopo un altro romanzo, Lorenzo Segreto, già recensito su questo blog.
Era solo una promessa è suddiviso in cinque parti: le prime tre coprono ciascuna un anno dal 1991 al 1993, la quarta ha per titolo Fine ’93, inizio ’94, la quinta Oggi, 2012.
Il libro narra la vicenda di Alessandro, fotografo trentenne che ha perso i genitori in un incidente ferroviario (e che vive mantenuto dall’assicurazione); Letizia de Santillana, direttrice della rivista Modern con cui Alessandro collabora, gli affiderà un servizio presso la villa dei Neyroz, ricca famiglia di industriali di provincia. Alessandro entrerà così in contatto con l’anziano Vittorio Neyroz e coi tre figli di lui: i gemelli Giulio ed Eduardo, suoi coetanei, e la figlia minore, la bellissima Silvia, con la quale il protagonista intreccerà una tormentata storia d’amore. (altro…)